Molti pensano che raggiungeranno la felicità solo quando avranno risolto i guai che li affliggono.
Io ero una di quelli, e come tanti, ero alla ricerca costante della mia felicità, pensavo di essere inadeguata e di dover cambiare molte parti di me prima di essere felice, ma dubitavo delle mie capacità e questo mi creava non poche ansie.
Poi, sei arrivato tu nella mia vita; all’inizio mi spaventavi un po’, eri enorme rispetto a me, “Non so se ce la farò a cavalcarlo” dissi al mio istruttore, ma tu, magnifico e dolcissimo, come se avessi capito le mie parole ti sei avvicinato piano per incoraggiarmi, e hai lasciato che ti accarezzassi il muso.
Sentivo che eri capace di ascoltarmi e di percepire i miei stati d’animo, subito un senso di benessere mi ha pervasa, non so, magari era la tua energia, ma con te mi sentivo improvvisamente bene, la morsa che da tempo mi stringeva il cuore sembrava dissolta.
Tu, con il tuo modo di essere, mi fai capire che per te sono perfetta così, che mi vuoi già bene e sei felice di vedermi, non hai paura, forse perché sai leggermi dentro.
Con te, il tempo sparisce. Esiste solo il momento presente, io e te, ed è lì che la felicità arriva; in maniera semplice e insospettata. Tu mi insegni a vivere l’attimo presente, togliendomi dalla testa i rimorsi del passato e le ansie del futuro.
Quando sono con te sento un senso di unione e di amicizia come con nessun altro, sento che mi capisci senza che io dica una parola.
Avanzando nel tramonto con te mi rendo conto di quanto, una cosa semplice e bella come cavalcare, basti per cambiare faccia a un’intera giornata; perché anche se è andata storta, io so, che alla sera avrò il mio incontro con te: la mia iniezione di linfa vitale; perché tu riesci a riportare il sereno nel mio cuore.
È dunque questa la materia della felicità? Va cercata nelle cose semplici? Credo di sì… Cavalcare guardando il sole all’orizzonte come fosse una metafora della vita, essere grati per il momento presente, per ciò che si ha… e amare, il più possibile.